da "PrimoPiano"
CAMPOBASSO - II fiume Volturno è uscito fuori dagli argini e ha provocato non pochi danni. E' una notizia di qualche giorno fa, quando il maltempo ha interessato il Molise, e da montagna a valle ha portato con sé danni di non poca entità. Come quelli a Castel San Vincenzo; l'area archeologica del posto, studiata e ammirata da esperti di tutto il mondo nel suo grandioso particolare quale la famosa Abbazia, è stata inondata dalle acque del fiume pentro. Uno scempio che, secondo il consigliere Ds, Antonio D'Ambrosio, poteva essere evitato. Forte lo sdegno da parte del diessino alla Regione: dito puntato contro tutti coloro che potevano intervenire e che, invece, sono rimasti fermi ad assistere all'impietoso evento. Molte le misure che potevano essere adottate per difendere il territorio onde evitare lo straripamento del fiume, già preannunciato dallo stesso D'Ambrosio. "II grave disastro ambientale che ha messo a serio rischio il patrimonio dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno era stato ampiamente previsto nel luglio scorso, quando, facendomi carico del problema, mi sono recato nell'area archeologica per verificare di persona i danni che i lavori, allora in corso, avevano arrecato all'antico ponte Della Zingara e ad altri reperti murari", così il Consigliere. Che aggiunge: "II pericolo che l'acqua invadesse l'area archeologica era estremamente palese, ma non per coloro che non lo volevano ammettere e che, per pura presunzione, non si sono attivati per scongiurare peggiori danni". Pertanto D'Ambrosio ha presentato al Consiglio Regionale una mozione che mette in evidenza l'incompetenza e la negligenza di quei Responsabili della Soprintendenza per i Beni Culturali del Molise che non hanno evitato il disastro e ha presentato appello al Ministro dei Beni Culturali, l'onorevole Rocco Buttiglione, che è già stato informato sugli ultimi episodi, affinchè sia aperta un'inchiesta su quanto accaduto. Obiettivo: fare in modo che eventi analoghi non si ripetano di nuovo. Contestualmente il Consigliere ha inteso sollecitare il Soprintendente, invitandolo a "non trincerarsi dietro la provvisorietà dell'incarico, né tanto meno dietro le difficoltà burocratiche, bensì a procedere nel prendere gli opportuni provvedimenti nei confronti degli irresponsabili che hanno causate il disastro e ad impegnarsi nel tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e archeologico molisano"."Gli errori che hanno fatto sì che l'acqua invadesse gli scavi archeologici - ha dichiarato infine Antonio D'Ambrosio - rappresentano un'offesa al buon senso, un oltraggio ai molisani e uno sberleffo al patrimonio del bene pubblico, ed è tempo di poni rimedio". E' ora, infatti, che i molisani e i loro rappresentanti sappiano cogliere l'importanza che i beni pubblici di valore storico possono rappresentare in una prospettiva di rilancio economico e sociale del territorio. Una tesi questa, sempre più di moda nelle regioni italiane, ma ancora poco ben assimilata dai diversi contesti, siano essi provinciali, comunali o regionali. D'altra parte, quale potrebbe essere l'utilità di eventuali piani turistici regionali se prima non si ha l'assoluta certezza della tutela dei beni archeologici presenti nei nostri territori?M.M.
sabato 30 settembre 2006
Iscriviti a:
Post (Atom)