Un 22 giugno da bollino giallo, quello per i casi non gravi ma da valutare.
ore 20: tutti gli italiani incollati alla tv. Europei 2008, ultima partita per l'Italia.
ore 20.20: volo di tre metri dalla moto (distrutta). Spalla ko. Ricovero in ospedale a Monza. Operazione e dolori.
Un mese e più trascorso in totale nullafacenza: niente lavoro, niente vacanze, io e il caldo milanese.
Il battesimo di chi viaggia su due ruote da poco, mi hanno detto in ascensore qualche giorno fa. Peccato che non sia stato cercato, nè voluto.
Il resto è roba degli ultimi giorni: tento di scrivere con due mani ora che non ho più alcun ferro nella spalla sinistra e il tutore è nel cestino.
Per chi fa il mio mestiere, non c'è punizione peggiore che un allontanamento forzato dalla tastiera. Una sola mano è sufficiente per rispondere alle mail, per navigare su Internet o per aggiornare il proprio status su Facebook, ma il resto si trasforma in una fatica assurda e si lascia perdere.
Così passano i giorni: i primi davanti alla televisione, aspettando che il corpo butti fuori i veleni dell'anestesia, poi c'è la fase del racconto, della sintesi, delle valutazioni. Poteva andare peggio - c'è l'assicurazione - la direttrice del sito che non preoccuparti riprenderai con calma quando ce la farai - la mamma che si fa 900 km per aiutarti - gli amici veri (ho due angeli custodi che si chiamano Flavia e Francesca) che ti sono vicini e quelli che invece sono assenti...
nel mezzo, la consapevolezza di una terapia riabilitativa che sarà lunghissima, un'amicizia particolare che non sai come definire ma che giudichi dolcissima nonostante tutto, la fragilità, la tristezza...tanti pensieri che scorrono nella mente sul filo dei giorni che passano.
Il mio corpo come una macchina impazzita: fino alle 20. 20 di quella maledetta domenica, prima di svoltare a destra per via delle Industrie, andava a tremila, poi si è fermata di colpo - proprio come la nostra moto - ed è rimasta senza una goccia di benzina.
Domani, però, si riparte. Lentamente si torna alla normalità.
Oggi ho fatto una doccia normale, ho preso un tram senza aver paura della gente e mi accontento di questo.
Così il San Gerardo di Monza diventerà piano piano solo un ricordo. Evviva!
domenica 3 agosto 2008
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2 commenti:
vedrai che alla fine ti renderai conto che non é poi stato tutto negativo, michela. a parte il fatto che purtroppo ci sono incidenti ben più gravi e a te, tutto sommato, é andata più che bene... e poi esiste anche la scrittura con la vecchia bic, e dopo potrai selezionare e decidere cosa merita la pubblicazione sul web.
un mese di convalescenza può anche essere un modo per pensare un po' a se stessi, con più tempo a disposizione, e a quello che si vuole fare, no? ci sono grandi amori che necessitano anche di lontananze più o meno lunghe per ritrovare il vecchio spirito.
ci vorrà tempo per tutto, anche e soprattutto per il lavoro. ora sono ancora in una fase negativa e non lo nascondo (gli eventi successivi, poi, non aiutano). a volte è più la testa e il cuore a soffire che la spalla. grazie cmq per il pensiero, cara mari, spero di poter inondare presto il web di cose belle e positive! un bacio al pupetto.
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