venerdì 17 agosto 2007

Storie di morti sull'asfalto

EMERGENZA SULLE STRADE
Ubriachi al volante tre morti in 24 ore (Avvenire, 17 agosto 2007)

da Milano Michela Marra

Uccisi due quarantenni ed una giovane di diciassette anni. Tra i responsabili, uno slavo senza Si chiamavano Giuseppe Zeccone e Giovanni Costante; avevano 40 anni ed erano sposati con figli. Palermitano il primo, sanremese il secondo, uniti da una tragica fatalità: incrociare sulla loro strada due ubriachi che hanno messo fine alla loro esistenza. Giuseppe è stato investito, tra mercoledì e giovedì, da uno slavo di 37 anni, Milovan Radosavljevic, alla guida di una Croma e senza patente. Zeccone viaggiava con la famiglia sulla Statale 121. La moglie e le tre figlie sono salve. Per lui, invece, nulla da fare. Dopo l'incidente il 37enne è scappato, abbandonando l'auto, ma è stato rintracciato dalla Polizia Stradale ed è finito in manette. Ora è piantonato in ospedale dove è ricoverato: la sua situazione è peggiorata quando la polizia ha scoperto che lo slavo era già stato raggiunto da un decreto di espulsione dall'Italia, il 4 agosto scorso. È, invece, torinese e ha 27 anni il responsabile della morte di Giovanni Costante che, ieri mattina, è stato investito mentre era alla guida della propria moto, all'altezza di Santo Stefano al Mare, provincia di Imperia. Il conducente dell'auto, a causa delle sue condizioni psicofisiche - pare che avesse un tasso di alcol nel sangue di poco inferiore a 2, contro lo 0,5 previsto dalla legge - ha perso il controllo del veicolo invadendo l'opposta corsia di marcia. Il motociclista è stato scaraventato dall'altra parte del guard-rail ed è finito sul selciato dopo un volo di 15 metri. È risultato positivo all'alcol, pur se di poco superiore al massimo, anche l'uomo che, alla guida di una jeep, ieri notte ha investito a Ostia un motorino con a bordo un ragazzo di 17 anni, gravemente ferito, e una 16enne, morta sul colpo. E avrebbe potuto provocare drammatiche conseguenze anche il folle gesto di P.N.,pregiudicato di 47 anni, napoletano ma residente a Milano che, l'altro ieri sera, intorno alle 20,30, al volante di una Lancia Y, "puntava" sull'A1 le auto che lo precedevano tentando di speronarle. Gli agenti lo hanno s eguito per 10 chilometri fino a quando l'uomo, con una manovra-pirata, ha speronato l'auto della polizia, finendo contro il guard-rail. L'uomo è stato arrestato per resistenza e guida senza patente: il documento gli era stato revocato un anno fa. Senza vittime anche altri due incidenti: uno a Torino dove un senegalese ubriaco ha investito ferendole quattro persone; l'altro a Termoli dove a rimanere ferito è stato soltanto il conducente che guidava in stato di ebrezza. In tutto, comunque, sono state decine le denunce a Ferragosto per guida sotto effetto di droga o alcol: solo nel Palermitano i carabinieri hanno segnalato alla magistratura 23 persone.Inevitabili le proteste della Aefvs, l'associazione europea che riunisce i familiari delle vittime della strada che ribadisce la «tolleranza zero» nei confronti di chi uccide perché guida in condizioni psicofisiche alterate. Per Federico Alfredo Bianchi, coordinatore dell'associazione, «occorre istituire la facoltà di arresto in flagranza dei più gravi reati colposi stradali come già avviene per chi commette un omicidio colposo non stradale». Questo perché «l'opinione pubblica, di fronte ai massacri degli ultimi giorni, continua ad invocare arresti giuridicamente impossibili». Se non si cambia la legge, infatti, alla polizia stradale è proibito mandare in galera chi uccide al volante. E questo nonostante i numeri nei primi sette mesi del 2007 non siano positivi: aumentano del 117% i controlli rispetto all'anno scorso e tuttavia cresce (+32%) il numero degli automobilisti sanzionati per guida in stato di ebrezza (in tutto sono quasi 18mila).

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