sabato 15 dicembre 2007

Mail falsa, rischi il carcere

Non ci si può spacciare, creando una mail di posta elettronica falsa, per un’altra persona magari di sesso diverso, ingannando gli utenti della rete: si rischia fino a un anno di reclusione. A stabilirlo è la Cassazione che ha confermato la condanna nei confronti di un 37enne fiorentino che aveva creato un indirizzo di posta elettronica spacciandosi per una sua amica e intrattenendo rapporti con gli utenti della rete. A nulla è valsa la difesa del ragazzo secondo cui a chiunque è consentito attivare un account di posta elettronica con un nominativo diverso dal proprio, anche di fantasia. A questa affermazione i giudici hanno replicato che "questo è vero" , ma "nel caso in esame il soggetto indotto in errore non è tanto l'ente fornitore del servizio di posta elettronica, quanto piuttosto gli utenti della rete i quali, ritenendo di interloquire con una determinata persona, in realtà inconsapevolmente si sono trovati ad avere a che fare con una persona diversa". La Corte ha evidenziato inoltre che non è affatto irrilevante che i messaggi contenuti nelle e-mail erano spediti non solo da un soggetto diverso da quello che "appariva offrirli" ma per di più era anche di sesso diverso.

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