venerdì 28 marzo 2008

I trappoloni dei social network

I rischi ci sono, soprattutto se si è in cerca di lavoro. Gli amanti di Facebook sono avvisati: una foto e/o una frase compromettente su uno dei più famosi social network nel mondo, possono costare il posto di lavoro (senza tener conto dei rapporti interpersonali). L'allarme viene dal The Times, il noto quotidiano inglese, che già il 4 febbraio titolava: "Keeping a cool profile on Myspace could just cost you your next post", rivelando che "un impiegato su 5 ha usato internet per cercare informazioni sui candidati e che i due terzi di questi hanno detto di essere stati influenzati nelle decisioni da quello che hanno trovato sul web". Nessuna novità: tutti cerchiamo informazioni nella Rete ma quanti immaginavano la possibilità di conseguenze così negative per una mossa sbagliata (da parte nostra o da parte di amici ingenui) su Facebook o su Myspace? Qualche giorno fa, lo stesso giornale è ritornato sul'argomento raccontando che molte associazioni per la difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti sono sul piede di guerra: il loro obiettivo è capire come fermare legalmente le aziende e impedire che le informazioni prese dai social network possano essere usate per le selezioni, sia all'università, sia sul posto di lavoro. La questione del rispetto della privacy su internet e dell'utilizzo delle informazioni che girano nella Rete è ben lontana dall'essere risolta.

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