venerdì 15 febbraio 2008

Pubblicità sul web, il potere in mano a otto utenti

Le sfide sono sempre nei numeri, è ovvio. Ma le partite più grandi che si giocano sul web riguardano una manciata di persone. Allo Iulm, ieri pomeriggio, durante il convegno "Spread the word. Web 2.0, marketing e reti di comunicazione informale", si è parlato di strumenti di misurazione dei messaggi pubblicitari. Mafe De Baggis di Daimon lo ha detto chiaramente: "Sul web non si lavora più sulle stime, ma sui fatti; quante persone hanno ricordato, quante hanno comprato. Cambia il sistema di misurazione: si passa da mille a otto persone, questa è la nostra nuova dimensione di riferimento". Dedicarsi a otto utenti per raggiungere tramite il passaparola (vedi Buzz e Zooppa) una massa più grande, e fare in modo che gli utenti possano giocare con il marchio, quindi. Non è più il prodotto sullo scaffale, ma la quantità di bit che produciamo e facciamo circolare la nuova merce di scambio. I blog, i forum e i video che postiamo sono sotto la lente d'ingrandimento degli uomini del marketing. Resta da capire se questo si traduce in un maggiore potere per il consumatore o in un'illusione da Web 2.0.

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