giovedì 14 febbraio 2008

Sarkò e la frittata impazzita

A proposito di cuori spezzati, amori folli e storie (non) credibili. Ieri, durante una cena, ho avuto modo di esprimere una mia opinione su Carla Bruni e Nicolas Sarkozy, la coppia dell'anno. Costruzione a tavolino di una storia d'amore glamour, culminata con un blitz al Comune di Parigi, e prima ancora una visitina in Egitto, un brillante all'anulare uguale - identico - a quello dell'ex moglie che ora è ritornata tra le braccia dell'amante londinese, la mamma di lei che straparla, i sondaggi che scendono, poi risalgono e poi scendono nuovamente quando lui si fa vedere mano nella mano con la Carla nazionale, regina del gossip, degli spot e dei fotografi. In sintesi: il canovaccio della storia di passioni e di tormenti costruito per rilanciare l'immagine di lui, sceso al 13% nei sondaggi, e per trovare lavoro a lei che dopo un debutto ai microfoni era finita nell'ombra. Risultato: Carla ri-torna famosa, Sarkò è alla canna del gas. Ci sono tutti gli estremi per un licenziamento in tronco dei consulenti francesi. Anche Berlusconi prese in prestito Karl Rove al vincente Bush e perse (se pur di misura). La storia, talvolta, non insegna. Ma l'ipotesi del teatro dei sentimenti all'Eliseo, agli occhi dei commensali sembrava incredibile. Surreale. Eppure così tanto verosimile.

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